In questo articolo, ti parlo del perchè la trasparenza è un valore importante in azienda e come questo incide sul successo di un’impresa.
Sono sempre stato un grandissimo fautore della trasparenza ma da quando ho lasciato Neomobile, ho capito ancora di più quanto è raro trovarla all’interno delle aziende e dei luoghi di lavoro. Ritengo che la trasparenza intesa proprio come chiarezza di comportamento e d’intenti, quindi sinonimo di sincerità, sia l’elemento chiave per lo sviluppo rapido di un business. Quando in un’azienda non c’è trasparenza, è un grandissimo problema! La mancanza di sincerità blocca sostanzialmente le idee brillanti e l’azione rapida, e impedisce ai collaboratori di talento di dare il meglio di sé. È un vero business killer.
Quando parlo di “mancanza di sincerità”, non intendo i casi di aperta disonestà. Dico solo che molte persone, troppo spesso, in molti ambienti di lavoro, non si esprimono istintivamente, con franchezza. Non comunicano in modo trasparente, né avanzano idee in grado di stimolare un vero dibattito. Non si aprono. Tengono per sé i commenti o le critiche. Preferiscono tenere la bocca chiusa per fare stare meglio i collaboratori o per evitare i conflitti, attenuando le cattive notizie per salvare le apparenze. Sono tutte forme di insincerità, e sono assolutamente dannose. Eppure la mancanza di sincerità permea quasi tutti gli aspetti del business e si annida in tutti i tipi di riunione: dal budget alla valutazione dei prodotti, dalle sessioni strategiche a quelle che riguardano le politiche aziendali sulle risorse umane.
La cosa tuttavia più grave è quando la mancanza di trasparenza è presente nella valutazione delle prestazioni. Quando mi chiedono un intervento di consulenza per migliorare il business faccio spesso questa domanda all’imprenditore che mi vuole affidare l’incarico consulenziale: “quante volte hai fornito una valutazione onesta e sincera ai loro tuoi collaboratori su quello che hanno fatto?” La smorfia del viso rappresenta già una risposta e approfondendo con una chiacchierata si arriva spesso a capire che, per un motivo o per l’altro, il feedback completamente sincero e trasparente, quello che non omette nessun dettaglio per motivi di convenienza, raramente supera il 20% dei casi. In questo caso inizio subito io con un feedback trasparente e gratuito all’imprenditore dicendogli: è inutile che ti occupi della concorrenza esterna se il tuo nemico è la comunicazione interna!
i 3 effetti della trasparenza
Vediamo quali sono i meccanismi con cui la trasparenza porta ad avere successo. I principali sono tre.
1) la trasparenza coinvolge più persone nel dibattito; e quando ci si confronta con più persone si ottiene ovviamente ricchezza di idee. Intendo dire che si portano a galla, si discutono, si smontano e si migliorano molte più idee. Invece di chiudersi, tutti si aprono e tutti imparano. Qualunque organizzazione, unità organizzativa o team che includa più persone, con le loro menti, nella comunicazione si procura un vantaggio immediato.
3) la trasparenza riduce abbondantemente i costi, anche se non riuscirete mai a quantificare esattamente questo beneficio. Pensate solo al fatto che elimina tante riunioni inutili, sostituisce le slide in PowerPoint e tutte le presentazioni zeppe di dati incomprensibili e quei meeting report che confermano ciò che sanno già tutti.
Se mettete insieme tutti i benefici e tutte le efficienze che la trasparenza apporta, vi renderete conto che non potete permettervi di farne a meno e che c’è un elemento che spiega più di tutti perché funziona bene: la trasparenza toglie di mezzo gli equivoci.
Allora perché no?
Visti i vantaggi della trasparenza, vi chiederete, perché non è più diffusa?
Beh, il problema parte da lontano.
Il fatto è che siamo abituati fin dall’infanzia a rendere più dolci le cattive notizie o a eludere gli argomenti imbarazzanti. Ciò vale in tutte le culture, in tutti i paesi e in tutte le classi sociali. In Islanda come in Portogallo, non si insulta la cucina della mamma, non si prende in giro un amico ciccione e non si dice a una vecchia zia che il suo regalo di matrimonio era uno schifo. Non si fa e basta.
La sincerità innervosisce le persone.
Gli psicologi e i sociologi cercano di capire da centinaia di anni perché la gente non dice quello che pensa e da quanto ho capito io, sembra che la conclusione più valida a cui sono giunti sia relativa al semplice fatto che la gente non dice quello che pensa perché è più facile fare così. Quando dite le cose come stanno, potete creare molto facilmente una situazione di disagio: ira, confusione, tristezza, risentimento. Come ciò non bastasse, vi sentite in obbligo di rimediare, ed è un’operazione problematica, imbarazzante e dispendiosa in termini di tempo. Così giustificate la vostra mancanza di sincerità con il fatto che risparmia tristezza o dolore a un’altra persona, che raccontare una piccola bugia o non dire niente è la cosa più giusta da fare.
Nonostante i vantaggi che porta, la trasparenza in molto aziende, soprattutto di medie e grandi dimensioni è ancora un miraggio. Prima come dipendente, poi come imprenditore quando ho fondato Neomobile, ho frequentato parecchio gli operatori mobili in tutto il mondo e devo dire che, nonostante la percezione di aziende innovative che vogliono dare all’esterno, in fatto di trasparenza sono davvero antiquati. All’interno degli Operatori Mobili c’erano pochissimi dibattiti aperti sulla strategia o sui valori; le decisioni si prendevano quasi sempre a porte chiuse. Quanto alle valutazioni del personale, si effettuavano anch’esse nel rispetto di un cerimoniale ipocrita. I collaboratori soddisfacenti venivano elogiati, ma siccome le aziende erano solidissime dal punto di vista finanziario, quelli insoddisfacenti venivano confinati a svolgere qualche “progetto speciale “fino al pensionamento.
Senza la trasparenza tutti salvavano la faccia, e il business regrediva lentamente. Lo status quo veniva accettato. Il comportamento ipocrita era all’ordine del giorno. E i collaboratori che mostravano spirito d’iniziativa, voglia di dare un contributo e coraggio venivano etichettati come dei rompiscatole o peggio.
Gli operatori mobili, dal mio punto di vista, rappresentano uno degli esempi più lampanti di come l’assenza di trasparenza abbia aumentato i costi, ridotto la velocità di crescita del business e prodotto poche idee per nuovi prodotti. Vi siete mai chiesti perché gli Operatori Telefonici che per anni hanno guadagnato con i messaggi SMS non siano stati in grado di sviluppare un prodotto come whatsapp o instagram? La risposta sta proprio in quell’assenza di trasparenza che limita le idee e si fa “fregare” un business miliardario da un’azienda californiana appena nata con poche decine di dipendenti.
La trasparenza è sopravvivenza e si può creare
La trasparenza consente alle aziende di essere vincenti sul mercato ma la cattiva notizia è che è molto difficile da creare e non si arriva mai ad ottenerla al 100%.
E’ difficile ottenere la trasparenza perché bisogna combattere contro la natura umana e comportamenti organizzativi ultra radicati, ed è dispendioso in termini di tempo perché ci vogliono diversi anni. In Neomobile, ci abbiamo messo almeno cinque anni per fare della trasparenza una regola di vita, e avevamo il vantaggio di averci lavorato dal primo giorno in cui è nata l’azienda. La cosa è molto più difficile quando le aziende esistono da diversi anni e i comportamenti organizzativi vecchio stile sono radicati da tempo.
Eppure si può fare. Non c’è nulla di scientifico nel processo che porta alla trasparenza. Per ottenerla dovete premiarla, elogiarla e parlarne diffusamente in ogni occasione. Dovete trasformare in eroi aziendali coloro che la praticano. Ma soprattutto, dimostratela voi stessi in modo esuberante e perfino esagerato. Chi vi guarda e vi prende come esempio capirà che quello è il modo giusto per crescere in azienda e piano piano, sempre più persone seguiranno questo esempio finché la trasparenza non si diffonderà “a macchia d’olio” ed il successo che ne consegue, motiverà sempre di più la vostra squadra, creando un circolo virtuoso inarrestabile.
Claudio Rossi – Imprenditore e Business Coach