Sai come mai tante imprese non nascono o se nascono non decollano?
Il più delle volte chi ha un’idea brillante si concentra sul promuoverla, sul raccogliere finanziamenti, se si tratta di un progetto di sviluppo, sull’investire in advertising o sulla roadmap di prodotto. Crea tutta una sovrastruttura senza aver fatto un passaggio che è fondamentale.
La prima cosa da fare per avere delle chance di successo nell’avvio di un’impresa, ancor più se si tratta di un’impresa digitale, è accertarsi che la cosa interessi a qualcuno e c’è un metodo ben preciso per farlo.
Creare un MVP – un Minimum Viable Product
La prima volta che ne ho sentito parlare in modo strutturato – seppur come concetto teorico – stavo leggendo “The Lean Startup” di Eric Ries ed è lì che ho avuto il famoso “click” che mi ha permesso di capire tante cose. In sostanza ho capito al volo perché certi progetti che ho fondato o in cui sono stato coinvolto hanno funzionato e perché altri si sono arenati.
In sostanza un MVP è una versione di prodotto “minima”, ma già utilizzabile dai primi clienti, i quali possono quindi fornire dei feedback molto ben circostanziati sullo sviluppo futuro del prodotto stesso.
Per me che ragiono sempre in termini di ritorno sull’investimento e sono un appassionato dell’esperienza sul campo, anziché delle concettualizzazioni teoriche, è un concetto geniale. In sostanza: l’idea è investire poco per creare qualcosa che all’apparenza assomigli al prodotto che hai intenzione di lanciare, per poter interagire subito con il mercato e validare il product market fit, PRIMA di realizzare una qualsiasi forma vera e propria di prototipo. Per intenderci: è un qualcosa che viene molto molto prima della cosiddetta “versione Beta”.
Se con un MVP non sei in grado di ingaggiare un pubblico o dei cosiddetti “early adopters” che potranno poi fare da ambassador, fan o promotori per il prodotto vero e proprio, beh, in sostanza non vale proprio la pena andare oltre e creare il prodotto!
Questo concetto si sposa con quella che è la metodologia “lean agile” di sviluppo dei software con una modalità iterativa e incrementale.
Mi do un piccolo obiettivo raggiungibile in una o due settimane, faccio gli sviluppi necessari per raggiungere quell’obiettivo, misuro i risultati e raccolgo feedback; poi, sulla base dei feedback, rielaboro il mio prodotto e ricomincio il ciclo.
L’MVP ti permette di testare delle ipotesi con risorse minime. A seconda del tipo di prodotto o servizio che lanci, ovviamente si può impostare in modo diverso ma è la tattica che più ti permette di accelerare il processo di apprendimento e di capire se hai individuato correttamente i bisogni della tua nicchia di riferimento.
Citando Steve Blank, (l’altro promotore assieme a Ries di questo concetto): “Con un MVP tu vendi la visione e consegni il minimo insieme di funzionalità ai visionari, non a tutti”.
Questo infatti è il concetto di partire in piccolo.
Non devi pensare ad un qualcosa che debba essere soddisfacente per il mercato nel medio termine. Tra le citazioni che ho letto, anzi, ce n’è una che rende l’idea: l’MVP dev’essere qualcosa di talmente rudimentale che – quando la tua idea avrà avuto successo in futuro – ripensandoci te ne vergognerai.
In pratica, è un po’ come quando in uno sviluppo immobiliare il costruttore vende gli appartamenti su carta. L’agenzia o il costruttore stesso ti racconta il progetto, ti descrive i materiali che utilizzerà, ti evoca ciò che sarà e tu, prenoti e dai un piccolo acconto anche se non è stato ancora messo il primo mattone.
L’MVP non è un prototipo perché non è qualcosa che punta a verificare se “lo stampo è quello giusto” né tantomeno a testare la solidità del funzionamento vero e proprio. È qualcosa di più ibrido che ha una funzione non solo sperimentale ma anche di analisi di mercato.
Si dice infatti che attraverso l’MVP si punta alla validazione dell’idea, delle ipotesi fondanti e del mercato.
L’MVP può esser ad esempio un video dimostrativo di come funzionerà il prodotto/servizio, da proporre al pubblico che ti segue con riferimento al “pain”, cioè al problema, che hai individuato nella tua nicchia e che permetta di ottenere dei feedback. Non è il prodotto in sé che ha già tutte le funzionalità, ma magari non ha ancora un’interfaccia (front end) fruibile dalla maggior parte delle persone. Se esiste, il prodotto MVP ha di solito solo la funzionalità principale, le altre potranno essere aggiunte sulla base dei feedback dei primi clienti.
L’MVP dev’essere qualcosa da mettere in piedi in tempi ragionevolmente rapidi, con spese contenute e un dispendio di risorse proporzionato al risultato che punti a testare/misurare.
Chi prova la tua prima versione sarà poi il tuo miglior alleato nell’aiutarti a capire cosa manca e come affinare il tuo progetto.
Per farti un esempio sempre riferito a me: il mio MVP del progetto di formazione che sto promuovendo ora è stato proprio il mio videocorso gratuito MASK. Mi ha permesso infatti di capire se con i miei messaggi posso raggiungere un seguito da un pubblico coerente con quello che vorrei attrarre, di testare il format, i messaggi, il riscontro in termini di KPI (Key Performance Indicators – i parametri principali da tener sotto controllo per comprendere il percorso di redditività potenziale che il progetto può avere), i temi e i costi di eventuali attività di promozione.
Come spesso dico, per poter lanciare un MVP devi aver già lavorato sodo alla creazione del tuo personal branding e della tua community, così da poter proporre proprio a questi tuoi primi follower una soluzione e capire se il motivo per cui ti seguono è coerente al tuo messaggio.
Quindi come puoi testare la tua business idea prima di dar seguito a pesanti investimenti?
- Immagina come raggiungere un pubblico ristretto di potenziali “tester”. Non devono essere amici o parenti, devono essere persone che hanno caratteristiche in linea con quella che hai individuato essere la tua buyer persona.
- Immagina una soluzione che possa “evocare” il tuo prodotto finale. Un piccolo video – anche amatoriale – oppure una landing page che possa simulare l’apparenza di ciò che sarà l’interfaccia che un potenziale cliente si troverà davanti. Allo stesso tempo, immagina un motore manuale che permetta all’utente di vedere anche il risultato – anche se da dietro le quinte sarai stato tu ad attivare il meccanismo in modo manuale
- Definisci in modo chiaro delle ipotesi che vuoi testare e datti un tempo piuttosto breve per farlo: qualche settimana, così come un budget risicato – non investire risorse ingenti perché per definizione il prodotto andrà costruito passo passo, mattone per mattone, solo ed esclusivamente in funzione dei feedback reali che otterrai dal mercato.
Hai un’idea di business e vuoi qualche spunto su come creare il tuo MVP – scrivilo nei commenti o contattami, sarò felice di darti qualche spunto… gratuitamente!
Claudio Rossi – Imprenditore e Business Coach