Mi trovo spesso a leggere storie o notizie che mi fanno riflettere sull’importanza del fare quante più esperienze possibili nella vita, comprese quelle che possono sembrare meno felici, perché questo – inevitabilmente – porta le persone ad avere una marcia in più.
Qualche giorno fa sono incappato in un divertentissimo speech che raccontava di come e perché Netflix abbia blockbusterizzato… Blockbuster, ovvero come un soggetto sconosciuto, piccolo e apparentemente poco minaccioso, sia riuscito a cambiare completamente un mercato e a rendere obsoleta un’azienda/colosso, che era stata leader di mercato per vent’anni.
Non è solo la storia di Davide che vince su Golia, per lo meno: non solo.
L’ho trovato piuttosto un esempio di come un’esperienza (negativa) abbia indotto una riflessione spontanea, approfondita ed estremamente creativa, da cui è nato qualcosa di radicalmente nuovo e dirompente.
All’epoca in cui i DVD si noleggiavano fisicamente e a tempo, pare che nel 1997 il founder di Netflix, Reed Hastings, si sia trovato a dover pagare un conto salato per aver restituito in ritardo il film che aveva noleggiato (Apollo 13). E riflettere su questa esperienza gli ha probabilmente fatto capire che la gente era disposta a pagare molto di più – rispetto a quello che spendeva per un singolo noleggio – per ottenere una libertà radicalmente diversa. Netflix, fin dagli albori (quando ancora non si occupava di streaming ma a sua volta di noleggio film) ha intuito che un abbonamento per un accesso a contenuti liberamente esplorabili avrebbe vinto rispetto al tradizionale noleggio “pay per use”.
Il focus e il posizionamento rispetto alle esigenze del cliente finale hanno fatto la differenza.
Anche in questo mio video ho spiegato come l’importanza dell’avere una “buona idea” sia spesso sopravvalutata e come ci siano molti altri aspetti da focalizzare per creare business di successo.
Avere tante esperienze diverse da connettere, ritengo sia una di queste.
Uno dei miei più grandi ispiratori, Steve Jobs, ha detto esplicitamente “creativity is just connecting things”. In una sua intervista, espone chiaramente questo concetto: quando chiedi a una persona creativa come ha fatto qualcosa, potrebbe sentirsi un po’ in colpa perché non sa spiegarlo – ha semplicemente avuto un’intuizione e ci ha provato. E questo perché partendo dal collegamento delle esperienze che ha avuto questa sembrava la cosa più ovvia da fare. Se hai fatto più esperienze e ci hai riflettuto su mediamente più degli altri, hai semplicemente più informazioni da cui attingere. E più sono diverse queste esperienze, meglio sarà perché le persone omologate di solito trovano soluzioni lineari ai problemi che incontrano, senza guardarli da una più ampia prospettiva.
Fin da piccoli apprendiamo per emulazione. I bambini imitano i loro genitori, si imitano a vicenda, imitano i bambini al parco giochi. Per loro, copiare e imitare è naturale come respirare. Non c’è nessuno in giro che dice loro di fare diversamente, o che chiede “Non vuoi fare qualcosa di originale?”. Quindi si muovono liberi nel loro mimetismo. Anche i più grandi artisti iniziano ad esprimersi dopo aver rodato le proprie abilità studiando in modo approfondito e maniacale il lavoro dei “grandi maestri” venuti prima di loro.
Chi mi conosce sa che ritengo anche il “talento artistico” qualcosa di molto soggettivo.
Soprattutto nel business io sono un grande fan del partire con qualcosa di piccolo, copiando da chi è già sul mercato o ha fatto qualcosa con un modello di business simile, per sperimentare. Essere un pesce piccolo ti permette di adattarti più facilmente, di reagire velocemente, di avere maggior controllo e accesso più rapido e tempestivo alle informazioni. Se ti focalizzi sul cliente finale e sai offrire un’alternativa che risponde alle sue esigenze, la rapida crescita arriva da sé.
Chi parte copiando, di solito, è perché ha in mente la possibilità di fare la stessa cosa ma in modo diverso. Forse non ha ancora chiaro come, ma sente che c’è un’alternativa migliore che potrebbe interessare anche ad altri.
Non serve avere necessariamente idee nuove per il mondo in generale, tante volte è sufficiente che un’idea sia nuova solo per te, perché scatta un click, un momento “eureka!” che ti fa risolvere un problema, o ti fa vedere le cose da una prospettiva diversa che prima avevi trascurato. Quella è una vera e propria intuizione creativa.
Mi piace citare una frase di Randy Pausch, un informatico statunitense che ha sintetizzato il concetto molto bene: “Experience is what you gain when you don’t get what you wanted”.
Anche un neuroscienziato computazionale di nome Paul King in una sua pubblicazione spiega: “… Il cervello si adatta a seconda dell’uso. Quindi, se il cervello è ampiamente utilizzato in un certo modo, allora migliorerà. Il modo in cui migliora è che sempre più neuroni vengono reclutati a svolgere quella funzione, e la funzione stessa diventa sempre più organizzata ed esercita un’influenza crescente sul resto del cervello. Quindi ciò a cui sei esposto e ciò a cui il tuo cervello dedica il suo tempo forma davvero chi diventi e quali abilità mentali possiedi”.
Se ti eserciti tutte le mattine a fare le parole crociate, magari cinque minuti al giorno ma per un anno, la parte del tuo cervello che si occupa di risolvere i cruciverba si rafforzerà di giorno in giorno e alla fine diventerai un campione di cruciverba! Pazienza e perseveranza portano lontano.
Se vuoi essere più creativo, devi esercitarti regolarmente a fare cose creative. Risolvi enigmi, scarabocchia, sogna ad occhi aperti, se suoni uno strumento musicale crea le tue canzoni.
Ma soprattutto: fai cose nuove ogni giorno. Sperimenta più cose e sarai più creativo.
Vai in posti nuovi, prova nuove ricette a tavola, prova ad ascoltare la musica che piace ai tuoi figli o al tuo vicino di casa, magari sperimenta ogni tanto anche una mostra o un film che non pensi ti possano interessare. Più sperimenti cose nuove, più connessioni neurali rafforzi nel tuo cervello. Più forti diventano queste connessioni, più facile sarà trovare nuove idee creative nel momento in cui ne avrai più bisogno.
È davvero una scienza, ma questo è il succo: per essere più creativo, fai nuove esperienze il più spesso possibile.