C’erano una volta sei amici che ricevettero un invito a passare una giornata assieme per divertirsi e chiacchierare dei loro sogni e di cosa si aspettavano dal futuro.
Ricevuto l’invito, al primo degli amici piacque molto l’idea e disse che avrebbe fatto sapere quando era libero: ma col passare del tempo si scoprì che, vuoi a causa del lavoro, vuoi della famiglia, avrebbe fornito spesso delle giustificazioni per evitare di fissare una data.
Il secondo amico, che tendeva ad essere piuttosto disorganizzato, sovrastimò il tempo a sua disposizione, mettendosi quindi in una situazione di difficoltà: il giorno prefissato per sentirsi e accordarsi aveva contemporaneamente messo in agenda altri appuntamenti che gli impedirono di concentrarsi. Arrivò tardi, si assentò al telefono ripiombando a tratti a metà dei discorsi, e corse via prima che si salutassero perché era già in ritardo ad un altro appuntamento inderogabile.
Il terzo nicchiò. Non era sicuro che fosse una buona idea, non sapeva cosa dire, era da tempo che non vedeva gli altri, temeva che l’avrebbero preso in giro per le proposte che avrebbe fatto. Così, dal profondo della sua insicurezza, non rispose.
Il quarto impose una data: disse che lui poteva solo quel giorno e, dall’alto del suo edonismo, dava per scontato che tutti avrebbero accettato e non avrebbero visto l’ora di ascoltare quello che aveva da dire e raccontare.
Il quinto si impegnò a mettere tutti d’accordo e fare in modo che ci fosse una soluzione che accontentava tutti. Cercò posti e incastri, studiò alternative, rimase sveglio fino a tardi e, non era nemmeno arrivato il giorno dell’incontro, che era già completamente esaurito e non si ricordava nemmeno più da dove fosse partito il tutto, né, soprattutto, se a lui quel progetto interessasse o meno.
L’ultimo si arrabbiò di tutte queste tiritere e, offeso che a nessuno interessasse nulla, mandò a monte tutto quanto, lanciando frecciate a tutti quanti sui loro difetti. Non si era capito se lui – a dire il vero – voleva esserci o meno, perché non aveva fatto alcuna proposta e non aveva risposto chiaramente a nessuna di quelle degli altri.
Come puoi immaginare, la rimpatriata non ci fu e tutti rimasero con l’amaro in bocca perché “se solo…” ci si fosse applicati un po’ di più si sarebbe potuto trovare il modo…
Quelli che ti ho descritto non sono nient’altro che le sei tipologie di procrastinatore che sono emerse da una ricerca condotta negli Stati Uniti su quelle che sono le motivazioni che portano a rimandare un’attività progettata.
Prima fra tutte la disorganizzazione e la sovrastima del tempo a disposizione, seguite poi dall’insicurezza e dal desiderio di evitare situazioni che possano mettere sotto stress o provocare disagio emotivo: rimandare aiuta a non trovarsi costretti a decidere. Ma anche l’edonismo, la tendenza al perfezionismo e la tendenza a mascherare il tutto con rabbia e aggressività giocano un ruolo chiaro nella tendenza a rimandare con assiduità un compito o un progetto, nella sincera convinzione che – nonostante sia importante – ci sarà modo e tempo di farlo “appena…” si creerà la giusta condizione o il giusto contesto.
Rimandare una decisione, l’avvio di qualcosa, un acquisto o la risoluzione di un problema non è di per sé un atteggiamento patologico o deprecabile. Oziare anziché “performare” ha i suoi pregi quando aiuta a chiarire le tue motivazioni o lascia spazio a soluzioni creative che in un momento di stanchezza o di affaticamento tardano ad emergere.
Tuttavia, procrastinare, cioè rimandare l’inizio di un’attività o la soluzione di un problema, dopo che si è perfettamente deciso e chiarito cosa si vuole o cosa andrebbe fatto, magari sprecando del tempo prezioso in attività inutili o vagando sui social senza meta, è di fatto una forma di autosabotaggio, un modo per farsi gioco di sé, di dirsi che non si è bravi abbastanza, o – ancora più probabile – di non mettersi in gioco per paura di fallire.
Come si può quindi aggirare l’ostacolo della procrastinazione e sentirsi più motivati e gratificati dallo scorrere delle giornate?
- Pianifica le tue attività ma concediti un tempo limitato per farlo
Pianificare e organizzare è un ottimo modo per gestire il tuo tempo in maniera efficace ma se dedichi ore infinite alla programmazione e non inizi mai, stai solo prendendo in giro te stesso. Magari sei un perfezionista o un maniaco del controllo, pensi e vorresti prevedere ogni dettaglio, anticipare ogni imprevisto e aspettare il momento perfetto per partire. Pianificare ti dà un senso di sicurezza: senti che se sarà tutto chiaro in anticipo sarà più facile e non rischierai di fallire.
Beh: hai mai pensato che l’unico modo certo di fallire è proprio quello di non iniziare?
Quindi concediti poco tempo, fai una panificazione essenziale e inizia. Alle volte pianificare non serve nemmeno, istintivamente già sai cosa fare. E allora basta: esci dalla testa e metti in modo le mani.
2. Assegna le priorità in ordine di importanza
Se di fronte ad una lista di cose da fare, hai normalmente la tendenza ad occuparti prima delle cose urgenti o che ritieni più facili e veloci da fare, e questo comporta che – guarda caso – rimangono sempre indietro proprio quei progetti che “vorresti tanto fare ma…” beh, direi che è chiaro che stai scappando da te stesso (e stai ipotecando la tua felicità futura per una moderata tranquillità odierna).
Decidi una volta per tutte: quella è una cosa importante che vuoi fare? Se sì deve rappresentare la prima cosa che fai al mattino, trova una soluzione affinché sia così. Non lasciare il tuo progetto nel cassetto per lavorarci la sera dopo cena. Che le tue giornate siano trascorse in modo frenetico o rilassato, a fine giornata di certo non troverai le energie per fare quello che durante il giorno hai rimandato.
3. Imponiti la regola binaria: 1 o 0
Se in un certo momento della giornata hai programmato di fare qualcosa, imponiti di non fare nient’altro.
O la fai, o stai fermo immobile: senza poter leggere altro, senza poter guardare la TV o il cellulare, senza occuparti di un’altra cosa urgente che è emersa sul lavoro.
La tensione che deriverà dal non poter far altro, ti incentiverà ad occuparti di quel che devi, piuttosto che buttare il tempo in modo così palese.
4. Focalizzati sul risultato di oggi, non sulla meta finale
La meta finale dev’essere il “sogno”, il desiderio che hai espresso e che vorresti realizzare.
Se ad esempio vuoi correre una maratona, magari quella di New York, e ti focalizzi sui tempi dei professionisti, sul fatto che il biglietto costa tanto, su aspetti legati al successo e alla fattibilità del progetto, è probabile che tu senta sensazioni di frustrazione e inadeguatezza. Concediti di essere un principiante e focalizzati su ciò che un bravo principiante deve fare.
Oggi devi uscire per un allenamento di venti minuti, alternato a 10 di camminata? Bene, esci e concentrati su quello e sul miglioramento rispetto alla volta precedente.
Quel che arriverà, se e quando arriverà, verrà da sé e come conseguenza delle tue azioni quotidiane. Se vuoi: appendi la foto della maratona sopra l’armadietto delle scarpe e visualizza il tuo sogno ogni volta che le indossi, ma concentrati sul singolo momento.
5. Tieni un diario delle tue azioni o mancate azioni
Non c’è niente di meglio che tener traccia della propria affidabilità con sé stessi.
Sempre nel caso della corsa e della maratona: non è necessario che tu scriva le tue memorie, basta solo una “x” sul calendario: fatto o non fatto. Se vuoi tener traccia di altri dati ci sono decine di applicazioni che ti permettono di farlo, ma niente ha la potenza di mettere quella x sul calendario, e così per qualsiasi altra attività.
“Oggi l’ho fatto”… senti come suona bene?
Questi stratagemmi sono alcune delle tecniche che mi hanno aiutato a realizzare uno dei progetti più emozionanti e ambiziosi della mia vita: la scrittura di un libro che racchiuda in modo concreto e pragmatico le lezioni più importanti che ho imparato nella mia carriera professionale. Lungi dal voler essere autobiografico: ho voluto riassumere quelli che secondo me sono i 4 pilastri fondamentali per il lancio di un’impresa digitale.
Se sei curioso puoi scaricare gratuitamente una copia digitale. Ti anticipo che la gestione del tempo e il giusto approccio sono proprio alla base del successo di chiunque, quindi cosa aspetti?
Claudio Rossi – Imprenditore e Business Coach