Di fronte a questa domanda, la reazione della maggioranza delle persone è: “Dipende…”
Io invece risponderei: “Se non ora, quando?”
Un po’ come per tutte le scelte importanti della vita, si possono trovare mille scuse e giustificazioni per dire che “non è il momento giusto”.
Uno degli elenchi più esaustivi l’ha scritto Napoleon Hill quasi cento anni fa: a conferma che certe dinamiche non sono specifiche del periodo storico che stiamo vivendo, o legate all’economia o alla vita personale di ciascuno, ma fanno parte del modo in cui gli esseri umani ragionano e affrontano i rischi, le sfide, le situazioni che in qualche modo ritengono pericolose.
Fare impresa è pericoloso?
Secondo me, ad esempio, è molto più pericoloso essere un dipendente alla mercé di un’azienda – magari di dimensioni enormi – che dall’oggi al domani può decidere di chiudere lo stabilimento in cui lavori o la divisione cui hai dedicato tutte le tue energie negli ultimi 10 anni, senza che tu ti sia accorto di cosa stava per succedere. Nella percezione collettiva, il lavoro da dipendente è ancora un posto sicuro: ma questa concezione risale agli anni 70 – cinquant’anni fa.
Ho visto Founder-CEO essere estromessi dalle aziende che loro stessi avevano fondato e contribuito a far crescere. Non c’è niente di impossibile.
Oggi è tutto più veloce e mutevole. La pandemia non ha fatto che accelerare questo processo evolutivo.
Quindi, come dico spesso, saper fare impresa è questione di mindset, cioè di atteggiamento mentale.
Hai mai riflettuto su quanto le esperienze influenzino il tuo modo di pensare? Il tuo stato mentale?
E ti è evidente come ciò che pensi influenza ciò che fai? Il tuo modo di agire, influenza le tue scelte, le tue azioni e quindi – di conseguenza – i risultati che ottieni.
Le cinquanta famose scuse: se…
“Ho chiesto a uno psicologo di stilare un elenco dei pretesti addotti più spesso dai pazienti. Leggendo la lista, esaminatevi attentamente e stabilite quante delle seguenti scusanti siete abituati ad accampare. […]
- Se non avessi […] una famiglia…
- Se avessi abbastanza “appoggi, raccomandazioni”…
- Se avessi i soldi…
- Se avessi avuto una buona istruzione…
- Se potessi trovare un lavoro…
- Se avessi la salute…
- Se solo avessi tempo…
- Se i tempi fossero migliori…
- Se gli altri mi capissero…
- Se non avessi paura di quello che potrebbero dire gli altri…
- Se mi avessero offerto una possibilità…
- Se avessi adesso un’occasione…
- Se avessi il talento che ha qualcuno…
- Se il mio capo mi apprezzasse…
- Se non dovessi lavorare così duro…
- […]”
Tratto da Napoleon Hill – Pensa e arricchisci te stesso – Gribaudi Editore.
Qui te ne ho indicate solo 15 – ma sul libro ce ne sono altre 35. L’autore descrive chiaramente come i tre nemici da eliminare per avere una vita di successo siano: paura, dubbio e indecisione. Queste sono condizioni mentali che frenano qualsiasi pulsione creativa o innovativa.
Aspettative negative influenzano negativamente anche i tuoi comportamenti. L’unico modo per ottenere dei risultati è osare, provarci.
“La vita è una partita a scacchi, in cui l’avversario è il tempo. Se esitate a fare le mosse, o non ve ne preoccupate, sarete spazzati via dal teatro delle operazioni insieme ai vostri pezzi. State giocando contro un avversario che non ammette indecisioni!”
La mania del controllo
Ok, sei convinto, hai un’idea e vuoi provare a darle forma. Quindi, prima cosa che fai è mettere giù un piano di lavoro, giusto?
E allora inizi a fare ricerche super-specifiche, a sognare la tua idea in grande, a farti film in testa e redigere magari un business plan con i fiocchi per cercare soci o fondi finanziari. Inizi una serie di attività preliminari che si dilungano sempre di più nel tempo, che ti fanno scoprire magari norme specifiche o vincoli di qualche tipo che tendono a scoraggiarti. Intanto il tempo passa e l’entusiasmo delle prime settimane di progetto si affievolisce.
Più si avvicina e concretizza l’opportunità di sperimentare, più senti che ciò che vorresti offrire tu è troppo preliminare, o peggio ancora non è proprio presentabile.
E tutto questo castello in aria si basa sulla tua convinzione di “sapere cosa vuole la gente” e di poter sempre prevedere il futuro, sull’abitudine ad avere le cose sotto controllo.
Il tuo metro di misura è tarato sul prodotto, sulla qualità, sul film che ti sei fatto in testa (a momenti alterni: sia di successo, sia di fallimento), sulle ipotesi di successo o di sciagura, senza aver mai provato anche solo a scrivere un post sui social che parli dell’argomento che hai in mente.
E se invece provassi a fare un piccolo esperimento?
Se mi segui, sai che sono un convinto sostenitore del concetto di validazione preliminare di un’idea di business, e del partire leggeri.
Fare esperienza è ciò che fa realmente la differenza tra le persone felici e quelle insoddisfatte, perché le esperienze sono in grado di modificare l’interpretazione della realtà.
Se hai un’idea, questa idea si basa su delle ipotesi che dai per scontato siano corrette e che invece, per essere sicuro – o un po’ più sicuro – che il tuo prodotto o servizio funzionerà, devi TESTARE. Eric Ries, autore del bestseller “The Lean Startup” tradotto in italiano con “partire leggeri”, ha introdotto un paradigma molto semplice da capire: Build- Measure – Learn (costruisci – misura – impara).
Prima di partire e fare investimenti o sviluppi, è necessario accertarsi che esista un mercato per la propria idea e il modo migliore per farlo, secondo me, è quello di provare a fare qualche piccolo test.
Prova a far finta
Invece di lasciarti sopraffare da paure, dubbi o indecisioni, prova a “giocare” – a fare qualche esperienza con leggerezza.
Se hai una competenza specifica su un argomento, una passione per qualcosa in particolare o se hai in mente il tarlo di un’idea che ti piacerebbe far diventare un’attività parallela a quella che già svolgi nella vita: prova ad immaginare come potresti “fingere di”.
Ci sono addirittura delle applicazioni che simulano il lancio di un business nella vita reale. Prova a ragionare come se avessi già un’impresa e nelle tue giornate dovessi dedicarle del tempo. Se non ti è possibile farlo tutti i giorni, fallo magari anche solo una volta a settimana.
Naviga sui social alla ricerca di “cosa dice la gente” di quell’argomento. Qualcuno già ne parla? In che termini?
Esistono autori che ne hanno scritto, condividi le loro opinioni? Se fossi un esperto della materia, riconosciuto pubblicamente, come commenteresti?
Il mondo online ti offre la possibilità di immergerti ai più disparati livelli di profondità in una materia o un argomento.
Fare impresa, secondo me, richiede quattro elementi fondamentali:
- Il giusto APPROCCIO
- L’elaborazione di una STRATEGIA
- La capacità di selezionare gli STRUMENTI più adatti per ciò che hai in mente
- L’IMPLEMENTAZIONE, cioè l’azione vera e propria.
Se sei curioso di conoscere più in dettaglio il mio metodo – clicca qui.
E ricorda: finché rimarrà solo nei tuoi pensieri, il tuo progetto non vedrà mai la luce.
Fai il primo passo!
Claudio Rossi – Imprenditore Digitale e Business Coach